CASTELTERMINI. È con l'ultima esibizione del gruppo del Tataratà, in piazza Duomo, e con la tradizionale distribuzione- nella zona del Convento- di uova sode, carciofi, panini, vino, birra e gassose, nonché con l' inizio del terzo giro dei Ceti e la processione che s' è conclusa, davanti la chiesa Madre, l'edizione 2016 della festa di Santa Croce, meglio conosciuta come la "Sagra del Tataratà". Una festa unica nel suo genere, un evento che riesce a coniugare, sapientemente, il sacro con il profano, il folk puro e sensazionale, che coinvolge l' intero paese, con i riti religiosi da vivere in maniera intima. Ed è proprio questo "mix" che determina, ogni anno, in un crescendo, un successo di pubblico senza precedenti. Nella prima serata di ieri (la kermesse s' è conclusa a notte fonda ndr.) si stimava, infatti, che -solo per la giornata conclusiva - fossero stati circa 13 mila, o poco meno, i visitatori. La "Sagra del Tataratà" si conferma essere, dunque, una kermesse capace di ridare linfa vitale all'economia di Casteltermini. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA L'EDIZIONE DI AGRIGENTO DEL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE