AGRIGENTO. Andrea Camilleri ed Agrigento, è stato sempre amore. Un rapporto come tra un allievo di paese ed una città capoluogo. Come tra uno che ha molta voglia d’imparare ed uno che di cose da insegnare ne ha tante. Alla fine i ruoli, tra i due, si sono incrociati e non si sa più chi sia stato l’allievo e chi il docente. Fatto sta che il giovane Andrea Camilleri, che oggi ne diventa cittadino onorario, venne ad Agrigento per frequentare il liceo classico Empedocle e quando sei anni è tornato in quei luoghi lo ha accompagnato una risata sorniona. Seguita dal racconto di aneddoti e difficoltà. Piccole e grandi storie adolescenziali. Alcune dette con ironia e goliardia. Altre raccontate con rispetto e dignità perché evocavano tempi duri, capaci di far crescere precocemente un ragazzo mettendolo di fronte a una realtà che spesso irrompe senza nascondere nulla, neanche le più crude verità. Come lo sbarco alleato in Sicilia che, nell'estate del 1943, sottrasse al campo di battaglia quel gruppo di studenti di cui faceva parte anche lo scrittore che avrebbe inventato Montalbano. Andrea Camilleri non aveva compiuto 18 anni quando si ritrovò, insieme ai compagni di classe, con la cartolina di chiamata alle armi e il liceo improvvisamente chiuso con la guerra che infuriava. Tutto questo quando avrebbe dovuto affrontare gli esami di maturità. Non li sostenne mai. Soltanto lo scrutinio finale. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE