LICATA. La mostra sui reperti archeologici recuperati nel mare di Licata in occasione delle campagne di scavo condotte dall’associazione archeologica Finziade è solo l’anticipazione dell’apertura del museo del mare nel chiostro del complesso conventuale di Sant’Angelo. Comune e Soprintendenza del mare di Palermo hanno, infatti, siglato l’intesa perché quattro locali del chiostro ospitino, in maniera permanente, le antiche ancore e gli altri reperti archeologici che Finziade, in collaborazione con la Soprintendenza del mare, la Lega Navale e la guardia di finanza, ha recuperato nei fondali dell’isolotto di San Nicola. La durata dell’affidamento, a titolo gratuito, è di cinque anni. Se il museo del mare sarà allestito in tempi brevi, molto probabilmente sarà aperto prima del museo archeologico cittadino, chiuso da cinque anni, malgrado gli interventi di recupero e restauro del chiostro della Badia siano stati conclusi da almeno un paio di anni.