SCIACCA. Stop agli scavi archeologici a Coda della Volpe, nel sito dal quale, a partire dal 1991 e fino allo scorso anno, i sub dei Gruppi Archeologici d’Italia, guidati da Lillo Santangelo, hanno recuperato ben 11 cannoni, 5 in ferro e 6 in bronzo, che si trovavano a bordo di una nave affondata nel 1581 nelle acque antistanti la città. Non c’è l’imbarcazione a disposizione dei sub per fornire il supporto necessario dopo che la Lega Navale ha fatto sapere che la Melkart è impegnata in altre attività. L’obiettivo dei Gruppi Archeologici d’Italia rimane quello del recupero di ulteriori reperti dopo i cannoni che si trovano al Museo del Mare e nell’atrio inferiore del palazzo municipale, ma anche di programmare, assieme a un gruppo spagnolo, nuovi interventi di restauro di quanto apparteneva a quella nave. In particolare, si cercherà di recuperare suppellettili di bordo, la minuteria navale. Tutto rinviato al prossimo anno.