AGRIGENTO. È tempo di bilanci per la settantesima Sagra del mandorlo in fiore. Una Sagra, quella vinta dal gruppo delle Filippine, caratterizzata dal maltempo che ha costretto gli organizzatori a cambiare più volte il programma tradizionale di appuntamenti importanti come l’accensione del tripode dell’amicizia, della fiaccolata e della giornata conclusiva. «Ma nonostante queste avversità atmosferiche - spiega il direttore artistico Francesco Bellomo - siamo comunque riusciti a portare a casa un bilancio positivo che sarebbe stato ancora migliore se il tempo non avesse remato contro. Abbiamo combattuto ora dopo ora con le previsioni del tempo cercando di prevenire situazioni difficili e porvi rimedio e devo dire che, nonostante tutto questo, la gente ci ha seguito e ha seguito i gruppi sia locali che internazionali».
E così torna d’attualità uno dei dibattiti che ormai da qualche anno interessa gli amanti del folklore e comunque gli appassionati della Sagra che, nonostante le polemiche e gli atteggiamenti disfattisti di chi non è mai contento comunque vada, rimane uno degli appuntamenti più attesi dell’anno per gli agrigentini. «Ovviamente - aggiunge Bellomo - non spetta a me il compito di decidere se spostare la Sagra e a quando. A breve la città avrà di nuovo un’amministrazione attiva con sindaco, assessori e consiglieri comunali che potranno valutare e decidere se è il caso di spostare la manifestazione per garantirne uno svolgimento più certo da un punto di vista climatico. Inoltre sarebbe da valutare anche la possibilità di far pagare un biglietto simbolico di 3 euro per lo spettacolo finale alla Valle dei templi per incrementare le entrate della manifestazione in modo da poter fare ancora di più e meglio».
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