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Scoperta una antica chiesa bizantina nel centro storico di Agrigento

Il Laboratorio Vallicaldi e Agrigento Punto e a Capo, hanno effettuato un sopralluogo accompagnati dai tecnici del Comune, Campanella e Picciuca

AGRIGENTO. Un’antica chiesa di origini bizantine, numerose vasche e lavatoi sepolti sotto cumuli di macerie. Gli scavi del progetto Terravecchia, in pieno centro storico ad Agrigento, continuano a «regalare» sorprese dando ai detrattori del progetto stesso, un’occasione dopo l’altra per chiedere lo stop ai lavori. A spiegare l’importanza del ritrovamento sono gli attivisti del Laboratorio Vallicaldi che insieme ad Agrigento Punto e a capo, hanno avuto la possibilità di visitare direttamente il cantiere di lavoro accompagnati dall’architetto dell'ufficio tecnico Lillo Campanella e del direttore operativo dei lavori, l’architetto Giovanni Picciuca.

La scoperta dei nuovi reperti, secondo Vallicaldi, obbligherebbero a riconsiderare l’idea iniziale di demolire tutto l'esistente e realizzare delle imponenti platee di fondazione per le nuove edificazioni che seppellirebbero per sempre ogni traccia del passato. Con questi lavori, si sono riportate alla luce, in particolare, le stanze del lavatoio con i pavimenti in alcuni punti ancora intatti. Nelle stanze, presenti anche le pareti e gli archi ed il tutto sembra in un buono stato di conservazione. La chiesa invece, si presenta con una parete ed il tetto divelti, mentre tutto il resto appare sanabile ed il pavimento, che secondo i tecnici risalirebbe agli anni 20 del ’900, è ancora pressoché intatto. Questa chiesa quindi, che secondo alcuni storici potrebbe essere quella consacrata a San Giovanni di Dio, è stata utilizzata almeno fino a 90 anni fa, poi era di fatto sparita nei decenni successivi fino a riemergere negli scorsi mesi.

 

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