
Avevano 28 anni e 30 i due migranti sudanesi morti dopo il soccorso fatto dall’equipaggio della nave ong Humanity1 e sbarcati stamattina, già esanimi, a Porto Empedocle, assieme a 34 sopravvissuti.
I due sono stati male subito dopo il salvataggio e a nulla è servito il tentativo di rianimazione. L’ispezione cadaverica effettuata ha accertato che sono morti per arresto cardio-circolatorio determinato da ipotermia prolungata. Acquisiti anche le impronte digitali e il Dna delle due vittime.
Intanto un barcone di 15 metri, con a bordo 132 migranti (16 donne e 6 minori), è stato soccorso dalla motovedetta G120 della guardia di finanza. Dopo il trasbordo, il natante è stato lasciato alla deriva e il gruppo di bengalesi, ivoriani, egiziani, eritrei, etiopi, iraniani e somali è stato portato prima a molo Favarolo e poi all’hotspot di Lampedusa.
Hanno riferito di essere partiti da Zuara, in Libia. Nella struttura di prima accoglienza si è arrivati a 902 presenze, ma 250 sono stati già imbarcati sul traghetto di linea che giungerà in serata a Porto Empedocle. Per questa sera inoltre è prevista una «nave dedicata» che porterà via dall’isola 500 persone, sempre alla volta di Porto Empedocle.
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