
Nessun rinvio a giudizio per quattordici imputati nell’ambito della maxi inchiesta «Waterloo» che ipotizzava un vasto sistema corruttivo legato all’ex patron di Girgenti acque, Marco Campione. La corte d’appello di Palermo ha rigettato le richieste della Procura, giudicando i ricorsi in parte inammissibili e in parte infondati, e ha così confermato la sentenza del gup di Agrigento Micaela Raimondo che il 18 luglio 2023 aveva disposto il non luogo a procedere, in alcuni casi per prescrizione.
L’indagine contestava un intreccio di favori in cambio di assunzioni all’interno del colosso idrico agrigentino. Restano a processo 23 imputati, tra cui lo stesso Campione, mentre sono stati definitivamente prosciolti l’ex prefetto di Agrigento Nicola Diomede, l’ex presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, l’ex parlamentare Francesco Scoma e l’ex presidente della provincia Eugenio D’Orsi, per il quale si ipotizzava una corruzione legata a tariffe idriche aumentate in cambio dell’assunzione dei figli. Tra i nomi usciti dal procedimento anche Claudio Lusa, Calogero Patti, Giandomenico Ponzo, Calogero Sala, Francesco Barrovecchio, Salvatore Vita, Giuseppe Giuffrida (classe 1948), Salvatore Aiola e Francesco Paolo Lupo. I giudici hanno accolto le tesi delle difese, rappresentate fra gli altri dagli avvocati Giuseppe Scozzari, Salvatore Pennica, Daniela Posante e Lillo Fiorello, confermando la decisione di primo grado.
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