Ribera di nuovo a secco, consorzio Agrigento 3: «Reti vandalizzate, abbiamo sporto denuncia»
«Stiamo intervenendo per riparare al più presto i punti danneggiati della rete idrica, ma al tempo stesso ho anche presentato denuncia contro ignoti, perché non tutte le rotture dipendono dalla inadeguatezza di una condotta effettivamente vecchia e obsoleta, ce ne sono diverse causate anche da atti vandalici». Lo dice Baldo Giarraputo, commissario del Consorzio di bonifica Agrigento 3 sulla interruzione forzata dell’irrigazione di emergenza iniziata lunedì scorso in favore dei campi del comprensorio irriguo di Ribera (Agrigento). Sui ritardi nell’avvio della fornitura idrica lamentati dagli agricoltori, Giarraputo risponde che «l'irrigazione non poteva partire prima di lunedì scorso perché non c'era ancora la necessaria certezza circa la quantità definitiva dei volumi idrici assegnati dall’Autorità di bacino a quel comprensorio». Le ultime assegnazioni ufficiali di acqua al comprensorio irriguo di Ribera sono di 1,8 milioni di metri cubi dalla diga Castello, e di ulteriori 1,7 milioni di metri cubi dalla Raia di Prizzi. Assegnazioni già considerate ampiamente insufficienti dai sindaci, che a nome degli imprenditori agricoli hanno chiesto all’Autorità di bacino di aumentarle, pur nel rispetto delle soglie di garanzia per il fabbisogno idrico per gli usi potabili. Una trattativa che al momento non ha registrato novità. «Ufficiosamente sappiamo che i quantitativi aumenteranno, ma al momento non abbiamo ancora ricevuto alcuna comunicazione formale», dice Matteo Ruvolo, sindaco di Ribera. «L'acqua negli invasi c'è, la Regione è troppo prudente nel metterla a disposizione degi nostri produttori agricoli, e nel frattempo le piante rischiano di morire», conclude Milko Cinà, sindaco di Bivona, nel cui territorio comunale ricade la diga Castello.