Il direttore artistico del teatro Pirandello di Agrigento, Francesco Bellomo, si è dimesso dall’incarico dopo la notizia della sua iscrizione nel registro degli indagati della procura di Roma per sostituzione di persona in un’inchiesta su un giro di prestanome per eludere il fisco dopo due esposti dell’attore Roberto Iannone. «Ho appreso - scrive Bellomo al Cda del teatro - con sgomento e sorpresa la notizia pubblicata sul Fatto Quotidiano in data 27 maggio. Per rispetto profondo nei confronti dell’istituzione culturale nella quale ho investito la mia professionalità, il mio tempo e, soprattutto, la mia passione, comunico di rimettere, con effetto immediato, il mandato di direttore artistico. Mi corre altresì l’obbligo, per onestà intellettuale, di precisare che, ad oggi, il sottoscritto non ha ricevuto alcuna comunicazione ufficiale in merito ai fatti narrati nell’articolo». «Apprezziamo il gesto di Francesco Bellomo - dice una nota della fondazione del teatro Pirandello - che, pur essendo la vicenda odierna estranea all’attività culturale della Fondazione, ha scelto di rimettere il proprio mandato per tutelare l’immagine del Teatro, oggi oggetto di inappropriati accostamenti mediatici. Confidando che saprà fare chiarezza nelle sedi opportune, riteniamo doveroso ringraziarlo per il lavoro svolto e, soprattutto, per la responsabilità dimostrata con questa decisione, evidentemente motivata dalla volontà di preservare il buon nome dell’Istituzione».