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A Sciacca rete idrica colabrodo, l'assessore: ci sono almeno 355 perdite

Il Comune di Sciacca

«Secondo l’ultima rilevazione, in questo momento lungo tutto il perimetro urbano di Sciacca (Agrigento) ci sono almeno 355 perdite idriche». Lo dice Alessandro Curreri, assessore comunale ai Servizi a rete della città agrigentina dove l’acqua si disperde letteralmente per strada. «Conosciamo quante e quali sono le perdite che si vedono in superficie, ce ne sono certamente molte altre anche nel sottosuolo», aggiunge l’amministratore.

Solo la metà dell’acqua fornita alle utenze raggiunge le utenze. Sciacca è provvista di diverse sorgenti, che servono anche diversi altri comuni, al punto tale che la città viene definita «il serbatoio della provincia». Ma il 50% dell’acqua non arriva a destinazione. «In tempi di crisi idrica naturalmente questa non è una cosa normale», dice ancora l'assessore Curreri. Il quale ammette come non si riescano a fronteggiare tempestivamente utte le necessità di riparazione.

Interventi di ripristino del funzionamento delle condotte che, peraltro, dovrebbero essere effettuati da Aica, l’azienda pubblica che in provincia gestisce le risorse idriche integrate. Una società che, però, è piena di debiti. E e allora il comune di Sciacca ripara le reti danneggiate in via sostitutiva. Per una serie di rotture della condotta, i residenti di alcune zone di Sciacca (contrade San Marco e Foggia) non ricevono una goccia d’acqua ormai da 18 giorni. «La riparazione è stata effettuata, sono stati sostituiti diversi metri di tubazione inservibile, nelle prossime ore il servizio tornerà
attivo», chiarisce Curreri.

«La rete idrica di Sciacca è vecchia e in pessimo stato. Andrebbe sostituita. C'è da anni un progetto esecutivo, all’interno dell’Ati che, però, non dispone del finanziamento necessario. Servono almeno 35 milioni di euro. «Stiamo partecipando ad un bando della Regione, confidiamo di avere i primi fondi per iniziare a sostituire le vecchie condotte anche con interventi a stralcio», conclude l’assessore Curreri.

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