Agrigento

Martedì 01 Aprile 2025

Agrigento, traffico illecito di rifiuti: chieste 8 condanne e 26 assoluzioni

Otto richieste di condanna da 18 mesi a 4 anni, per gli altri 26 imputati è stata proposta l’assoluzione o la prescrizione. Si è conclusa così, al Tribunale di Agrigento, dopo un lunghissimo dibattimento durato ben quattro anni, la requisitoria del processo scaturito dall’inchiesta «Sepultura» che ipotizza un vasto traffico e smaltimento illecito di rifiuti nella discarica di contrada Principe, a Camastra. Trentaquattro gli imputati. Al centro dell’inchiesta ci sono i vertici della A&G srl società con sede a Camastra che si occupa della gestione della discarica di contrada Principe. La contestazione principale è di avere smaltito illecitamente, nella discarica di Camastra, rifiuti speciali di ogni tipo, anche pericolosi. Nella lista, fra gli altri, l’ex presidente di Girgenti Acque, Marco Campione e il suo predecessore Giuseppe Giuffrida. Fra le persone finite sotto accusa, ci sono i responsabili della società «A&G» che gestiva il sito: il presidente Donato D’Angelo, il direttore tecnico Calogero Alaimo, il consigliere Salvatore Alaimo, il presunto direttore tecnico «di fatto» Alfonso Bruno e Pasquale Di Silvestro, assunto con lo stesso incarico. Nella lista anche l’amministratore dello studio chimico ambientale Giuseppe Daniele Pistone; gli amministratori dell’impresa «Fratelli Cultrera», Giuseppe, Antonio e Massimo Cultrera e una serie di imprenditori, titolari di attività che avrebbero conferito illecitamente nella discarica: Salvatore Bonafede, Massimo Barbieri, Francesco D’Alema, Giuliano Costantini, Gaetano Rubino, Anna Maria Rosso, Fabio Borsellino, Tindara Maria Rita Paratore, Antonino Paratore, Francesca Di Gaetano e Gerlando Piparo. E poi ancora: Luciano Dell’Omo, Filippo Oddo, Danilo Ignazio Russo e Fabrizio Giotti, operatori delle imprese che operavano nel sito e avrebbero smaltito i rifiuti in maniera illecita. I pubblici ministeri della Procura distrettuale di Palermo hanno chiesto 8 condanne, ovvero: 4 anni per D’Angelo; 3 anni ciascuno per Bruno, Calogero Alaimo e Salvatore Alaimo; un anno per Di Silvestro; 3 anni e 6 mesi per Pistone, Rubino e Costantini. Per tutti gli altri è stata chiesta una sentenza di assoluzione o non doversi procedere per la prescrizione dei reati.

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