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Uccise il giudice Livatino ad Agrigento, sei ore di permesso a uno dei sicari

Domenico Pace, 58 anni, di Palma di Montechiaro, in cella ha iniziato un percorso che lo ha avvicinato alla religione Cattolica e ha chiesto perdono

L'auto del giudice Rosario Livatino ucciso dalla mafia il 21 settembre del 1990 nei pressi di Agrigento.
L'auto del giudice Rosario Livatino ucciso dalla mafia il 21 settembre del 1990 nei pressi di Agrigento.

«In carcere si sta comportando bene e non si evincono elementi di ripristino di contatti con il contesto malavitoso». Con questa motivazione è stato concesso un permesso premio della durata di sei ore all’ergastolano Domenico Pace, 58 anni il prossimo 27 dicembre, di Palma di Montechiaro, uno dei componenti del commando della Stidda che uccise il giudice Rosario Livatino ad Agrigento. La decisione del Tribunale di Sorveglianza de L’Aquila. Nei giorni scorsi la Cassazione ha rigettato il ricorso contro il decreto che era stato presentato dalla Procura del capoluogo abruzzese.

Domenico Pace aveva 23 anni quando venne arrestato e ha scontato 35 anni di carcere. E proprio in cella ha iniziato un percorso che lo ha avvicinato alla religione Cattolica e ha chiesto perdono per quello che ha fatto, ma non è un collaboratore di giustizia.

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