Agrigento

Mercoledì 02 Ottobre 2024

Agrigento, acqua inquinata: tre edifici a secco

In piena emergenza idrica ad Agrigento, succede anche che il sindaco sia costretto a vietare l’utilizzo dell’acqua perché inquinata. A seguito di quanto segnalato dall’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento, attinente a parametri di salubrità non conformi, il sindaco Franco Miccichè, ha emesso un’ordinanza di sospensione dell’erogazione idrica in alcuni punti di prelievo. In particolare in via Leopardi 12 e 13, e via Pascoli 34. In questi punti, quindi, è stato disposto di limitare l’uso dell’acqua che esce dai rubinetti che non dovrà essere destinata per consumo umano, alimentare e di igiene personale. Sono in corso gli interventi necessari per ripristinare la potabilità dell’acqua. Nel frattempo, in attesa che si rimedi all’inconveniente della non potabilità dell’acqua, l’Aica provvederà a rifornire i tre civici con autobotte sostitutiva. L’ordinanza, firmata dal sindaco Miccichè su segnalazione dell’Aica, l’azienda idrica dei Comuni agrigentini, è stata pubblicata all’albo pretorio dell’ente. Gli interessati potranno impugnarla entro 60 giorni davanti al Tar ed entro 120 giorni con ricorso straordinario al Presidente della Regione. «L’ordinanza non comporta riflessi diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio dell’ente - ha spiegato il sindaco - e pertanto, ai sensi del regolamento dei controlli interni, non è stato richiesto il rilascio di pareri o attestazioni del responsabile del servizio finanziario». In precedenza, il sindaco Franco Miccichè con propria ordinanza aveva disposto la sospensione della distribuzione idrica nel punto di prelievo in via Alessio di Giovanni, civico 8, in via Basile, 16; via Madonna Delle Rocche, 34, all’uscita del serbatoio Fontanelle, e nella presa privata di via Barone Celsa, 27 per la presenza di batteri «escherichia coli». Gli agrigentini, in questi giorni sono ancora una volta alle prese con una crisi idrica che sta esasperando gli utenti a causa degli insostenibili turni di erogazione.

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