Sei sbarchi con complessivi 228 migranti, nel giro di poche ore, a Lampedusa dove all’hotspot, all’alba, c’erano solo due ospiti. A soccorrere i barchini, con a bordo da un minimo di 16 a un massimo di 92 persone, le motovedette della guardia di finanza, della Capitaneria e dell’assetto Frontex. Quattro i gruppi - composti da 92, 35, 26 e 39 persone - che sono salpati da Zuawara, Tajuoura e Al Khoum in Libia. Tutti gli altri sono partiti da Djerba, Kerkenna, in Tunisia. La maggior parte dei migranti sbarcati, bengalesi, siriani, pakistani, egiziani, hanno riferito di voler restare in Italia e di voler raggiungere la Germania. Ieri sera (20 settembre), dall’hotspot di contrada Imbriacola, su disposizione della prefettura di Agrigento, erano stati trasferiti 95 ospiti: 57 minori non accompagnati sono stati già sistemati a Villa Sikania a Siculiana, 38 stanno per arrivare a Messina.
Il veliero di Open Arms soccorre 150 migranti in meno di 48 ore
Salpato dal porto di Marsala lo scorso martedì per la missione 112, il veliero Astral dell’Ong Open Arms ha soccorso 150 persone nelle ultime 48 ore. Ieri sono state due le imbarcazioni a cui l’Ong ha dato assistenza. La prima, in mattinata, una barcan in metallo rimasta senza benzina dalla sera precedente e quindi in avaria per tutta la notte, con a bordo 50 persone provenienti dalla Somalia e dal Gambia, salpate da Sfax, in Tunisia. Subito dopo, sempre ieri, Astral di Open Arms ha soccorso 48 persone, tra cui una donna e un neonato, partite dalla Tunisia e provenienti dalla Guinea-Bissau. Nel corso della mattina, gli operatori umanitari di Open Arms hanno risposto a una terza richiesta di aiuto. Anche in questo caso si trattava di un’imbarcazione im metallo sovraffollata e con grandi problemi di galleggiamento, con a bordo 52 persone. Tra queste anche 10 donne e 9 bambini, provenienti da Siria, Bangladesh ed Egitto. L’imbarcazione era salpata dalla Tunisia. In tutti e tre i casi, Astral è intervenuta fornendo assistenza medica e giubbotti di salvataggio. Attendendo l’intervento della Guardia costiera italiana che ha poi preso in carico le persone soccorse.