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Accoltellò moglie e figlioletti a Cianciana, per il perito è incapace di intendere

Daniele Alba ferì i congiunti il 23 maggio scorso. Così la relazione dello psichiatra

Mentre accoltellava la moglie e i figlioletti di 3 e 6 anni, Daniele Alba era incapace di intendere e di volere. Sono queste le conclusioni a cui è giunto il dottor Maurizio Marguglio, medico forense incaricato dal gip del tribunale di Sciacca Antonino Cucinella, di effettuare perizia psichiatrica disposta sul meccanico di 35 anni di Cianciana (Agrigento) che nel pomeriggio del 23 maggio scorso, dentro l’appartamento di piazza Bellini, aggredì la compagna e i due bambini.

La relazione dello psichiatra si inquadra nell’ambito dell’incidente probatorio necessario a completare il quadro investigativo. A richiederla è stata la stessa procura della Repubblica, rappresentata dalla procuratrice Roberta Buzzolani e dai sostituti Brunella Fava ed Alberto Gaiatto.

Alba è accusato di tentativo di triplice omicidio e maltrattamenti, ma è probabile che, alla luce dei contenuti della perizia psichiatrica, secondo cui l’imputato è comunque in grado di subire il processo e di stare in giudizio, i capi d’imputazione vengano modificati.

Per il reato di maltrattamenti si stanno analizzando episodi risalenti ai mesi immediatamente precedenti l’aggressione del 23 maggio. La donna, pur gravemente ferita, riuscì a fuggire insieme al figlio più grande, mentre il meccanico rimase solo con la figlia più piccola, anche lei gravemente ferita, poi da lui consegnata ad un soccorritore del 118 che, coraggiosamente, non esitò a raggiungerlo dall’esterno del fabbricato da una scala dei vigili del fuoco e a farsela consegnare dalla finestra per poterla curare. Poco dopo l’uomo si sarebbe arreso consegnandosi ai carabinieri delle forze speciali pronte a fare irruzione.

La moglie di Alba fu operata d’urgenza all’ospedale di Ribera, i bambini invece furono trasferiti all’ospedale «Di Cristina» di Palermo, subendo diversi interventi chirurgici. Alba, rinchiuso da tre mesi e mezzo nel carcere di Agrigento, è difeso dagli avvocati Luca Burgio e Maurizio Gaudio. L’avvocato Carlo D’Angelo, invece, rappresenta la parte civile, vale a dire la compagna Aneta e i bambini

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