Agrigento

Giovedì 21 Novembre 2024

Il naufragio di Lampedusa: i sette siriani salvati sono stati per tre giorni aggrappati alla barca capovolta - VIDEO

Per tre giorni sono rimasti «aggrappati» ad una barca capovolta e alla deriva nel Mediterraneo, dopo avere visto altri 21 compagni di viaggio, tra cui tre bambini, scomparire tra le onde. Quando ormai il natante era semi sommerso e in procinto d’affondare sono stati avvistati e soccorsi da una motovedetta della guardia costiera di Lampedusa. Sono 7 siriani sopravvissuti a giorni e notti in mezzo al nulla, con le forze che venivamo a mancare. I naufraghi, ormai stremati, sono stati salvati a circa 10 miglia a sud-ovest di Lampedusa. Sbarcati sul molo Favarolo, seppure sotto choc, hanno raccontato la loro odissea in mare: «Eravamo 28, con 3 bambini. Tutti sono caduti in mare perché il tempo era brutto e il mare agitato. Abbiamo cercato di salvare i nostri compagni ma non c’è stato nulla da fare...». Alle ricerche dei 21 dispersi stanno partecipando unità navali e un aereo Atr42 della guardia costiera, anche se difficilmente sarà possibile trovare qualcuno ancora vivo. Il Centro nazionale di coordinamento del Soccorso marittimo della Capitaneria di Roma ha allertato anche i centri di soccorso libico, maltese e tunisino. «Siamo partiti domenica pomeriggio da Sabrata, in Libia - hanno proseguito i superstiti dopo essere stati portati all’hotspot -. A bordo eravamo tutti sudanesi e siriani. La barca si è capovolta dopo un giorno di navigazione». Il naufragio si è verificato quindi in acque territoriali libiche, ma è in acque italiane che i sopravvissuti sono stati recuperati quando ormai stavano per perdere ogni speranza di essere salvati. «C’è stato un calo significativo di arrivi di migranti», ha osservato il sindaco di Lampedusa Filippo Mannino, commentando quest’ultima tragedia. «È evidente che le politiche del governo stanno funzionando. Ma è necessario che l’Europa si occupi di quel che si dice da tanto tempo, ossia i canali umanitari per far viaggiare e arrivare in sicurezza queste persone. Altrimenti, si continueranno a contare i morti nel Mediterraneo». Sul tema era intervenuta all’esecutivo di FdI anche la premier Giorgia Meloni. «Sull’immigrazione - ha detto - il cambio di passo c’è, e si vede. Lo si vede dai numeri, e dalla tendenza decrescente degli sbarchi, che si sta progressivamente consolidando. Rispetto allo stesso periodo del 2023, gli sbarchi sono diminuiti del 64% e i dati sono molto positivi anche rispetto al 2022, -27%». Rosario Valastro, presidente della Croce Rossa Italiana che gestisce l’hotspot di Lampedusa, si dice «attonito» davanti all’ennesima strage di migranti. «Vite spezzate che ci riportano alla mente i rischi che in tanti sono disposti a correre per la speranza un domani migliore». All’hotspot, dove è intervenuto pure il team di Save the Children, sono giunti anche altri 19 egiziani, libici, siriani e sudanesi soccorsi sempre dalla motovedetta Cp324. Anche il loro natante, posto sotto sequestro, è salpato da Sabrata, in Libia. Intanto, la guardia costiera, dopo avere ricordato che l’ennesimo soccorso delle proprie unità ha salvato altre vite in mare, interviene sulle ultime polemiche relative alla vicenda Cutro. «Il nostro operato - sottolinea una nota - è da sempre guidato dal rispetto delle normative nazionali e internazionali in materia di soccorso marittimo e salvaguardia della vita umana in mare. Il livello politico non ha mai condizionato, né potrebbe mai farlo, il nostro operato». La storia e i numeri parlano chiaro: oltre 100 mila le persone salvate solo nel 2023.

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