Gridavano «vergogna», «vogliamo l’acqua» e si sono fatti sentire con slogan e fischietti. Agrigento è scesa in piazza, ieri sera (2 agosto 2024), per protestare contro la grande sete di questa torrida stagione estiva. Una manifestazione imponente, con un’ampia partecipazione di persone (si parla di quasi 5.000 partecipanti – anche se per la questura erano 2000) forse mai viste ad Agrigento. Segno che i cittadini agrigentini sono davvero esasperati. In prima fila c’era la Curia arcivescovile che ha raccolto il grido d’allarme dei fedeli. L’arcivescovo Alessandro Damiano ha solidarizzato coi manifestanti e ha detto che «la Chiesa agrigentina, partecipe della grave crisi idrica della città e del territorio che mette a dura prova la vita della gente con un servizio idrico inadeguato, sollecita gli enti preposti a trovare soluzioni emergenziali e strutturali risolutive, efficaci, efficienti, economiche e solidali tali da mitigare la crisi idrica dei comparti civile, agricolo, zootecnico e forestale con costi di gestione proporzionati al servizio reso, vigilando su eventuali speculazioni, su un bene primario, che possano danneggiare i cittadini». Attimi di tensione con la tentata aggressione al presidente del cda di Aica, Settimio Cantone. Un servizio completo di Paolo Picone sul Giornale di Sicilia in edicola oggi