«Oltre che all’ospedale di Patti il presidente Schifani dovrebbe mandare gli ispettori anche all’ospedale di Sciacca». Ad affermarlo è Ignazio Cucchiara, portavoce del comitato civico per la sanità, che ha protestato per il mancato funzionamento del reparto di Ortopedia del «Giovanni Paolo II» di Sciacca accentrando così le attività cliniche e chirurgiche al «San Giovanni di Dio» di Agrigento. «Nei mesi scorsi - ha aggiunto Cucchiara - allo scopo dichiarato di evitare di interrompere un pubblico servizio ad Agrigento, la direzione dell’Asp ha fatto ricorso ai due ortopedici dell’ospedale di Sciacca, compreso il primario, trasferendoli nel capoluogo. E questa non è stata un’interruzione di pubblico servizio? Noi abbiamo segnalato la questione al presidente della Regione, presumendo che avrebbe segnalato questo abuso alla procura della Repubblica a fronte di quello che è un illecito. Eppure non è successo niente. La realtà - ha concluso il portavoce del comitato - è che è in atto un disegno preciso per distruggere l’ospedale di Sciacca, che dal 2019 è Dea di primo livello ma che, non essendo mai stata attivata la stroke unit per il mancato reclutamento di neurologi, lo è rimasto solo sulla carta». Non si è fatta attendere la replica rassicurante del direttore generale dell’Asp di Agrigento, Giuseppe Capodieci. «Siamo impegnati per trovare le soluzioni per l’Ortopedia di Sciacca. Fra le ipotesi di lavoro aperte c'è l'attivazione di una convenzione con i chirurghi dell’ospedale Buccheri La Ferla di Palermo per garantire le sedute operatorie (fino a giugno lo hanno fatto, per alcuni giorni alla settimana, i medici del Civico, ndr). Stiamo lavorando - ha proseguito il manager - anche per l’affidamento di un incarico di alta professionalità ad uno specialista e per reclutare medici argentini e specializzandi».