«Mi hanno tolto i figli per colpa tua», stalking a una assistente sociale del Comune di Menfi: madre di 40 anni condannata a venti mesi
Un anno e 8 mesi per stalking, nei confronti di una assistente sociale del Comune di Menfi, e resistenza a pubblico ufficiale. È la condanna disposta dal giudice del Tribunale di Sciacca, Dario Hamel, nei confronti di una quarantenne di Menfi, C.P. le sue iniziali. Il pubblico ministero, Brunella Fava, aveva chiesto 2 anni 8 mesi nei confronti della donna, che si trova ai domiciliari, mentre la difesa, con l’avvocato Calogero Lanzarone, aveva proposto l’assoluzione. Il processo è stato celebrato con il rito abbreviato. C.P. avrebbe ritenuto l’assistente sociale responsabile dei provvedimenti adottati dal Tribunale per i Minorenni di Palermo che ha disposto la sospensione della responsabilità genitoriale della stessa nonché il divieto di visita ai figli. L’imputata presso gli uffici del Comune di Menfi avrebbe urlato e proferito frasi minacciose contro l’assistente sociale. Tutto questo dal dicembre 2022 a pochi giorni prima dell’arresto avvenuto qualche tempo dopo. La difesa ha ribattuto affermando che la donna andava in municipio per avere notizie dei figli, perché cercava un contatto, e che non avrebbe assunto atteggiamenti minacciosi o tali da potersi configurare il reato di stalking nei confronti dell’assistente sociale. Dopo quella vicenda la donna è evasa più volte dai domiciliari e altri procedimenti a suo carico sono in corso. Pochi giorni fa, in occasione di un nuovo arresto per evasione e resistenza a pubblico ufficiale, per opporsi all’intervento dei carabinieri, finalizzato a ripristinare per la stessa i domiciliari, avrebbe graffiato ripetutamente alle braccia i militari tentando di mordere uno di loro a un braccio e danneggiato la loro auto di servizio. Successivamente, è stata condotta ancora ai domiciliari nella sua abitazione. Per le precedenti evasioni un processo è già fissato a carico della donna e per un’altra vicenda è stato disposto l’avviso di conclusione delle indagini. La difesa della quarantenne ha avanzato al giudice richiesta di revoca della misura cautelare e in subordine il divieto di avvicinamento all’assistente sociale con l’utilizzo di un dispositivo che segnala l’eventuale violazione della misura. Il giudice su questa richiesta dell’avvocato Lanzarone deve pronunciarsi. Intanto, la quarantenne resta ai domiciliari. L’attività d’indagine riguardante i provvedimenti assunti nei confronti della quarantenne è stata svolta dai carabinieri della stazione di Menfi coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica di Sciacca, Michele Marrone.