Agrigento

Sabato 23 Novembre 2024

I bimbi accoltellati a Cianciana dal padre: il piccolo si è svegliato e racconta l'aggressione

È in ripresa il bambino di 7 anni accoltellato lo scorso 23 maggio dal padre a Cianciana, nell’Agrigentino, in una giornata di follia del meccanico trentaquattrenne, Daniele Alba, che avrebbe tentato di uccidere la compagna e i loro due figli. Il bambino è stato trasferito dal Civico all’ospedale dei Bambini di Palermo. La sorellina, una piccola di tre anni, è ancora sedata e ricoverata in terapia intensiva. La prognosi resta riservata per entrambi. Il meccanico di 34 anni, dopo il triplice tentato omicidio, si era barricato in casa ed è stato convinto a uscire solo dopo una lunghissima mediazione del negoziatore del reparto operativo dei carabinieri. Oggi, l'uomo che si trova al carcere di Sciacca, verrà interrogato dal giudice. «Le condizioni del bimbo di sette anni vanno migliorando. È stato estubato, si è svegliato e si alimenta da solo. Racconta quello che è successo, ma al momento i medici e i sanitari cercano di farlo distrarre e pensare ad altro. Per gli interventi chirurgici che ha subito la prognosi resta riservata – spiega Gaetano Buccheri direttore sanitario dell’azienda Civico –. Più delicate le condizioni della sorella di 3 anni. Anche lei di tanto in tanto si sveglia, non ha apparentemente problemi neurologici, ma continuiamo a tenerla sedata per eseguire alcuni esami in attesa che i parametri vitali si ristabiliscano completamente. La bambina è piccola e tutti gli esami vanno fatti in sedazione. È controllata minuto per minuto. Al momento la prudenza per tutte e due è massima». I due figli sono ricoverati all’ospedale Di Cristina di Palermo e sono ancora in terapia intensiva. «Il piccolo cerca di raccontare quello che ha visto e quello che ha subito – aggiunge il direttore sanitario –. Ma non si deve affaticare, deve affrontare un post operatorio molto complesso. A distanza di 48 ore le condizioni del bambino sono buone. Anche i parametri della bambina vanno migliorando. È chiaro che per bambini così piccoli non possono dare garanzie perché si potrebbero scompensare». Il pomeriggio di follia risale allo scorso 23 maggio. Dopo l’accoltellamento, la donna era riuscita a fuggire per le scale con in braccio il figlio ed entrambi erano stati subito soccorsi e portati in ospedale. La piccola era stata fatta uscire dal padre poco dopo. L'uomo l'aveva consegnata ai soccorritori saliti con una gru, barricandosi poi in casa.

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