«Le ultime analisi di Arpa e Asp sui parametri di salubrità dell’acqua del lago Arancio di Sambuca sono nella norma. La parola finale sul via libera al suo riutilizzo spetta all’Osservatorio permanente dell’Autorità di bacino che si riunisce giovedì 11 aprile». Lo dice il commissario straordinario del Consorzio di bonifica per la Sicilia occidentale Baldassarre Giarraputo, il quale riconosce che al momento la situazione non permette ancora di stabilire quanta risorsa idrica di quel bacino potrà essere disponibile per il comprensorio agricolo di Sciacca e della Valle del Belice.
Le incertezze continuano ad essere collegate con la presenza sui fondali del lago Arancio, accertata lo scorso anno, della cosiddetta ‘alga rossà, che ha generato dubbi sulla qualità dell’acqua. Da quel momento sono state effettuate analisi a ripetizione, accertamenti che al momento non hanno ancora permesso di chiarire tutti i dubbi chimici e batteriologici.
«Servono almeno 8,5 milioni di metri cubi di acqua - aggiunge Giarraputo - per potere assicurare la stagione irrigua. Vedremo se questo quantitativo sarà reso disponibile». Il lago Arancio contiene al momento 16,5 milioni di metri cubi. Per il comprensorio, dunque, ne occorrerebbero circa la metà. «Noi per quanto ci riguarda stiamo attivando tutte le manutezioni necessarie», aggiunge Giarraputo.
Alcuni produttori del comprensorio sono preoccupati di non potere irrigare le loro piantagioni, temendo che un eventuale ulteriore razionamento della poca acqua tuttora disponibile possa essere destinata solo ai vigneti, escludendo le piantagioni di ortofrutta. Le conseguenze per il settore sarebbero drammatiche.
«Al momento - conclude Giarraputo - nessuno può fare previsioni del genere. Per la situazione di emergenza in cui ci troviamo come è noto la priorità assoluta è stata data all’acqua per il consumo umano. Confidiamo che le nuove analisi sul lago Arancio possano sbloccare la situazione».
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