Si svolgerà nei primi giorni di marzo l'udienza in esito alla quale verrà emessa sentenza a definizione del giudizio abbreviato sul caso di stalking che ha coinvolto Salvatore Russotto, un 29enne di Agrigento accusato di aver perseguitato un’operatrice della Caritas (e non la sua ex fidanzata), per ragioni che nulla hanno a che fare con ragioni sentimentali. La procura di Agrigento ha chiesto una condanna a quattro anni.
Nel procedimento per il quale è finito in carcere e in cui, per il momento, è ritenuto «capace di intendere e volere», è accusato di stalking e sempre ai danni della stessa donna. Dopo essere tornato libero per vizio di mente ed essere stato collocato in una comunità, avrebbe ripreso a perseguitare la vittima che, la scorsa estate, aveva deciso di rendere pubblica la sua esperienza.
La donna sarebbe stata tempestata di messaggi e telefonate da parte del giovane che era nel primo processo per stalking era stato assolto per incapacità di intendere e volere. Dopo le nuove denunce, il gip aveva disposto nei suoi confronti il divieto di avvicinamento con l’applicazione del braccialetto elettronico ma la sua reazione sarebbe stata delle peggiori: poche ore dopo la notifica sarebbe andato nel locale della donna distruggendo arredi, lampadari e vetrata.
Poi sarebbe andato a casa dell’imprenditrice per devastarle la vettura posteggiata in strada lasciando, in segno di sfida, una «firma» del tutto particolare ovvero l’ordinanza cautelare appena notificata. Provvedimento che, nel giro di poche ore, è stato aggravato e ha portato al suo ritorno in carcere, dove si trova tuttora.
Caricamento commenti
Commenta la notizia