Tre migranti - un sudanese di 37 anni, un gambiano di 43 anni e un nigeriano di 24 anni - sono stati arrestati in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del tribunale di Agrigento, perché ritenuti responsabili dei reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di morte come conseguenza di altro delitto.
Le indagini della squadra mobile di Agrigento, del Servizio centrale operativo e dalla Sisco di Palermo, coordinate dalla Procura di Agrigento, hanno consentito di raccogliere gravi indizi a carico dei tre che, lo scorso 29 dicembre, avrebbero permesso lo sbarco a Lampedusa di 124 extracomunitari provenienti dalla Libia. Una traversata durante la quale è morto un migrante che si trovava a bordo dell’imbarcazione.
I tre arrestati sono stati portati al carcere Pasquale Di Lorenzo di Agrigento.
Due sbarchi in poche ore
Cinquantuno migranti, originari di Bangladesh, Egitto e Pakistan, sono sbarcati a Lampedusa dopo che, ieri sera, il barcone di 12 metri sul quale viaggiavano è stato intercettato e soccorso da tre motovedette di guardia di finanza e Frontex. Il natante di legno era salpato martedì sera da Zuwara in Libia e ognuno dei migranti ha pagato 2mila dollari per la traversata con il mare in tempesta.
I profughi sono stati portati, dopo un primo triage sanitario sul molo Favarolo, all’hotspot di contrada Imbriacola.
Altri 51 migranti, salpati anch’essi dalla Libia, sono giunti a Lampedusa dove nel giro di poche ore gli approdi sono saliti a due con un totale di 102 persone.
Nonostante il mare grosso, le due carrette sono riuscite a mettersi in navigazione e a giungere fino al largo della più grande isola delle Pelagie. Anche il secondo gruppo è stato portato all’hotspot di contrada Imbriacola.
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