Lampedusa e i bagni vietati: il Codacons parla di turisti con dissenteria, il sindaco lo smentisce
Esposto del Codacons contro il Comune di Lampedusa. sul divieto temporaneo di balneazione nel tratto di mare di Cala Pisana. L’ordinanza, spiega l’associazione che difende i consumatori, «è stata firmata il 4 agosto dal sindaco Filippo Mannino, dopo che l’Asp di Palermo il 28 luglio aveva comunicato il superamento dei valori limite dei parametri microbiologici relativi all’escherichia coli». «Abbiamo dato mandato al nostro ufficio legale - dice il responsabile regionale del Dipartimento trasparenza enti locali del Codacons, Giuseppe Di Rosa - di presentare esposto alla Procura della Repubblica di Agrigento, l’ordinanza di divieto temporaneo è stata firmata dal sindaco dopo una settimana dalla comunicazione dell’Asp che quel tratto di mare era inquinato e non è stato specificato, concretamente, quale fosse il tratto di mare interessato, ma vengono citate soltanto le coordinate. Considerando che turisti e residenti stanno facendo la fila al pronto soccorso con vomito e dissenteria, è lecito chiedere perché il sindaco si sia svegliato solo dopo una settimana». Per il Codacons, «con la salute dei cittadini non si scherza». Il sindaco però smentisce quanto affermato dal Codacons: «Non c’è nessuna fila di gente al Pte di Lampedusa e lo dimostreremo nelle prossime ore con i dati ufficiali dell’Asp di Palermo. Eventualmente qualcuno se ne assumerà le responsabilità per aver creato allarmismo», spiega Filippo Mannino. «L’ordinanza - aggiunge con riferimento all'esposto annunciato dall'associazione - è stata adottata nel rispetto delle competenze di legge, e comunque il Comune ha sul tavolo delle analisi contraddittorie». Ieri era stato Peppino Palmeri del Pd e di Obiettivo Pelagie, prima ancora del Codacons di Agrigento, a parlato di dei problemi di salute per turisti e residenti. Ma le ventilate presenze di persone nelle strutture sanitarie non risultato al sindaco, che ha chiesto i dati ufficiali degli accessi al poliambulatorio. Il Comune di Lampedusa è in attesa dell’esito delle nuove analisi, sulla qualità delle acque di Cala Pisana, ma ha già sul tavolo i risultati di nuovi campionamenti fatti eseguire dal Consorzio turistico balneare Isole Pelagie, che dimostrerebbero come quel tratto di mare non sia inquinato.