Una ventina di migranti sono bloccati a Lampedusa sulla costa di Ponente, dove nella tarda serata di ieri la carretta sulla quale viaggiavano si è schiantata contro gli scogli di un’insenatura. Una zona particolarmente impervia dell’isola, con un costone roccioso alto oltre cento metri. I militari della guardia costiera, dopo averli monitorati per l’intera notte, già da qualche ora stanno cercando di portarli in salvo, ma le condizioni del mare sono proibitive a causa del forte vento di Maestrale.
Le raffiche oggi potrebbero arrivare a superare i trenta nodi e questo richiede massima prudenza per i soccorritori che vogliono però fare in fretta perché i migranti da ore sono sulla scogliera sferzata dalle onde.
Non è chiaro al momento, se tutti coloro che erano sul barchino che si è schiantato contro gli scogli a causa del mare in tempesta, siano riusciti a mettersi in salvo. Solo quando i naufraghi verranno messi in sicurezza e ascoltati si potrà capire se vi siano o meno dei dispersi.
I vigili del fuoco portano il cibo con le funi
I vigili del fuoco del distaccamento aeroportuale di Lampedusa stanno fornendo, via mare, con delle funi, sacchetti di viveri e acqua ai migranti che, da ieri sera, dopo il naufragio del loro barchino che s’è schiantato contro gli scogli, sono rimasti bloccati sulla costa Ponente a Lampedusa. Le operazioni di salvataggio delle venti persone, a causa del mare molto mosso, sono impossibili. Le motovedette della Guardia costiera non riescono ad avvicinarsi alla costa ed è impossibile, a causa del forte vento di Maestrale, fare intervenire un elicottero per imbracare e sollevare le persone. Proprio a causa del vento è stato impossibile fornire i viveri dall’alto.
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