Nel pomeriggio di domenica 2 luglio Marco Turturici, di 34 anni, è stato colto da malore mentre svolgeva il servizio di assistente bagnante allo stabilimento Papalè di Sovareto, a Sciacca. La corsa in ospedale, il trasferimento in elisoccorso a Palermo, il coma e la morte. I suoi genitori, mamma Maria Schittone e papà Calogero Turturici, rispettando la volontà del figlio, hanno autorizzato l’espianto degli organi. Grazie a Marco tanti potranno vivere una vita migliore. «Lui ha sempre dato tutto agli altri - dice la mamma - fin da ragazzo, con gli scout, con il volontariato di Protezione civile, con il servizio che svolgeva in ospedale e anche facendo l’assistente bagnante».
Marco da bambino aveva subito un delicato intervento chirurgico, ma viveva la sua vita normalmente, animato da un grande amore verso il prossimo. Sui social i messaggi di affetto alla famiglia, il ricordo di un giovane sempre disponibile e pronto ad aiutare gli altri scalda il cuore dei genitori in un momento di grande tristezza. «Rimangono tanti ricordi - dice Maria Schittone - come quando in ospedale gli dicevano che i pazienti si rivolgevano a lui preferendolo ai medici. Donare gli organi è il più alto esempio di generosità verso gli altri e Marco questo lo ha volto fare».
«Marco era un ragazzo straordinario - dice Luca Licata, titolare dello stabilimento balneare nel quale operava Marco - che rimarrà sempre nei nostri cuori».
A Sciacca in tanti hanno effettuato la donazione degli organi. Uno dei casi di cui si è parlato maggiormente perché il gesto d’amore è stato compiuto dai genitori di una bambina è quello del 2019 quando è morta, ad appena 10 anni, per un aneurisma, Carola Benedetta Catanzaro. Otto persone possono avere una vita migliore grazie a Carola. L’espianto degli organi della piccola è stato eseguito all’ospedale pediatrico Di Cristina di Palermo. Monia Sabella è morta, ad appena 16 anni, il 9 dicembre del 2003, mentre si stava preparando per andare a scuola. Straziati dal dolore, i genitori, Accursio Sabella e Pippa Piazza, hanno compiuto un grande gesto di amore verso il prossimo. Sostenuti da una grande fede e volendo rispettare un’indicazione data dalla stessa Monia che con loro ne aveva parlato, mostrandosi favorevole, alla donazione degli organi, hanno donato le cornee della ragazza. Il primo donatore di organi è stato Alessandro La Rosa, giovanissimo musicista, che componeva anche musiche per il Carnevale di Sciacca ed al quale è stata dedicata una piazza, alla Perriera. Al Carnevale era molto legato anche Vito Tornambè, morto a 21 anni mentre prestava servizio presso il distaccamento dei vigili del fuoco di Sciacca. A Vito Tornambè è intitolata la sala espositiva del Museo del Carnevale di Sciacca. Di Vito sono stati donati cornee, fegato, reni e cute. A Sciacca opera una sezione Aido guidata da Francesca Licari che domani sarà presente ai funerali di Marco Turturici.
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