Agrigento

Giovedì 21 Novembre 2024

Lampedusa, fermo e multa per la nave Ong che ha disobbedito alle autorità italiane

Fermo di 20 giorni e multa per la Mare Go, nave di una ong tedesca che ieri notte ha sbarcato 36 migranti soccorsi in mare a Lampedusa invece che a Trapani, porto assegnato dalle autorità italiane. «Abbiamo violato il decreto legge del 2 gennaio del governo postfascista di Meloni - spara a zero la ong -, che è un altro strumento per lasciare affogare la gente che emigra ed impedire a chi fa solidarietà di intervenire». Si tratta del primo caso, da quanto è in vigore il decreto, di una nave umanitaria che si dirige verso un porto differente da quello assegnato. La  Mare-Go ha spiegato così la sua scelta: «È stato assegnato il porto di Trapani, a un minimo di 32 ore di distanza. Abbiamo comunicato alle autorità che Mare Go non è attrezzata per curare le persone soccorse per quel periodo di tempo e che il nostro equipaggio è stato in mare aperto per diversi giorni, effettuando diverse operazioni di soccorso, e quindi è irragionevole continuare così tante ore di navigazione per quanto riguarda il benessere delle persone soccorse e del nostro equipaggio. Ecco perché abbiamo deciso di dirigerci invece verso Lampedusa. La Capitaneria e la guardia di finanza - hanno aggiunto dalla ong - sono state informate del fatto, in assenza di altra possibilità di raggiungere un Pos in sicurezza».  La Mare Go ha ricevuto il sostegno di Alarm Phone: «Benvenuti nella flotta civile e grazie per il tuo incredibile impegno negli ultimi giorni e per aver deciso di sbarcare a Lampedusa», ha affermato. Il procuratore capo facente funzioni di Agrigento, Salvatore Vella, ha detto che il suo ufficio «sta monitorando la situazione». Oltre a quello della Mare Go, c'è stato nell'isola un altro sbarco fra la notte e l'’alba di oggi. In totale sono giunti 48 migranti. Ieri c'erano stati 10 approdi con un totale di 355 persone. Quelli sbarcati dalla Mare Go sono 36, fra i quali 8 donne. Hanno messo piede a terra alle 2,35 e hanno dichiarato di essere originari di Costa d’Avorio, Camerun, Nigeria, Sierra Leone e Burkina Faso e di essere partiti, pagando 2.500 dinari tunisini, da Sfax. I carabinieri, all’alba, hanno rintracciato invece direttamente sulla terraferma di Lampedusa dodici tunisini, fra cui una donna e un minore, giunti con una barchetta di 5 metri, dopo aver pagato 5 mila dinari. I due gruppi sono stati portati all’hotspot di contrada Imbriacola dove gli ospiti sono saliti a 518.  

leggi l'articolo completo