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Agrigento, il nuovo prefetto Romano: «Nessuna tolleranza davanti alle infiltrazioni mafiose»

Il neo prefetto di Agrigento, Filippo Romano

«L’attività antimafia è fondamentale sia come coordinamento delle forze di polizia, sia in Prefettura con le certificazioni antimafia e anche il controllo sui Comuni. Non avremo nessuna tolleranza e incertezza davanti alla pur minima ipotesi di infiltrazione mafiosa». L’ha detto il neo prefetto di Agrigento, Filippo Romano, presentandosi alla città.

«Ho gestito 7 Comuni (5 sciolti per mafia) e una Provincia. So di cosa parliamo e so che dobbiamo restare con la guardia alta. Seguendo i soldi, con la legge La Torre, si capisce dove vanno gli interessi di Cosa nostra, perché la mafia è anche una forma di imprenditoria assistita da un fattore produttivo aggiuntivo rispetto al lavoro e capitale che è l’uso della violenza - ha spiegato - . Noi saremo vicini ai sindaci nei limiti della nostra possibilità perché oggi fare i sindaci è un’impresa complicatissima. Veniamo da decine di anni di riduzione del personale. Ci sono Comuni, uffici, comprese le Prefetture desertificate. E questo non può funzionare. Se non hai materialmente i vigili urbani non assicuri il servizio, poi qualifichi i vigili urbani affinché siano all’altezza. E molti Comuni sono in condizioni difficilissime».

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