Una giovane migrante è morta al poliambulatorio di Lampedusa per probabile ipotermia. La donna era su un barchino di 8 metri salpato da Sfax domenica alle ore 20. Assieme a lei viaggiavano altre 43 persone, fra cui 16 donne e 5 minori, scappati da Camerun, Costa d’Avorio e Guinea. L’imbarcazione è stata soccorsa, durante la notte, da una motovedetta della guardia di finanza. La Procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta. L'ipotesi, al momento a carico di ignoti, è favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte quale conseguenza di altro reato. Dell’attività investigativa per identificare i traghettatori di vite si occuperà, con il coordinamento del procuratore capo facente funzione Salvatore Vella, la squadra mobile di Agrigento. Nelle prossime ore i 38 migranti adulti verranno ascoltati dai poliziotti della squadra mobile. Due i natanti giunti a poche miglia dal porto, con a bordo 41 e 44 persone. Nel primo gruppo, c'erano 14 donne e un minore, nel secondo invece 21 donne e 5 minori. Al momento dello sbarco è emerso subito che c'era una donna che stava male ed è stata portata al poliambulatorio, dove i medici hanno fatto di tutto per salvarla. Oggi nell'isola, dopo quattro giorni di stop dovuti alle cattive condizioni del mare, sono ripresi gli sbarchi in misura considerevole. Tutti i migranti sono stati portati all’hotspot di contrada Imbriacola. C'è stato anche uno sbarco con 205 fra egiziani, pakistani, siriani, bengalesi e palestinesi. Erano su un peschereccio soccorso a 12 metri dalle coste siciliane, salpato da Zhouara all’una di lunedì, dalle motovedette Cp319 e 317 della guardia costiera. Nel gruppo ci sono anche 5 donne e 3 minori. Altri 45 migranti, fra cui 17 donne e 5 minori, sono arrivati a bordo di un barchino soccorso a circa 6 miglia dalla costa da un pattugliatore della guardia di finanza.