Restano in mare in attesa dell’assegnazione di un porto sicuro le tre navi ong con a bordo 985 migranti. Sulla Ocean Viking di Sos Mediterranee, attualmente al largo di Malta, sono 234. «Senza un posto sicuro, la salute dei sopravvissuti rischia di deteriorarsi», afferma la responsabile dell’equipe medica. Tra loro oltre 40 minori non accompagnati e diversi riportano segni evidenti di torture e violenze subite in Libia. «Nel primo tentativo di fuga dalla Libia la nostra barca si è rovesciata, 9 persone sono morte. Nostra figlia si sveglia ancora di notte, spaventata. Cerchiamo di aiutarla a dimenticare», raccontano Bassem e Hana, soccorsi con la loro figlia di 4 anni. La Geo Barents di Medici senza frontiere, che si trova nel tratto di mare a sud-est della Sicilia, ha a bordo 572 persone, compresi 66 minori. Sono 179 invece, dopo l’ultima evacuazione medica, sulla Humanity 1, al largo delle coste catanesi. E circa mille sono nell’hotspot di Lampedusa: ieri una serie di sbarchi, con l’approdo nell’isola di 331 persone. La macchina dei trasferimenti non riesce a tenere il ritmo incalzante degli approdi.