Scoppia l’incendio e le fiamme aggrediscono il capannone di un’azienda agricola dove erano custoditi un trattore gommato, una imballatrice, una seminatrice, uno spandiconcime e un numero indefinito di grandi balle di fieno. Tutto è stato divorato dal rogo divampato per cause non chiare. Il danno economico, che l’azienda agricola ha subito si preannuncia ingente, lo stesso capannone è rimasto pesantemente danneggiato e forse è, addirittura, inutilizzabile.
A provare a circoscrivere le fiamme e a salvare il salvabile sono stati, durante la notte di venerdì, i vigili del fuoco del distaccamento di Santa Margherita Belice. A dar loro man forte anche i colleghi arrivati da Corleone. Dell’attività investigativa, adesso, si stanno occupando i carabinieri di Sambuca di Sicilia, coordinati dal comando compagnia di Sciacca. A chiamare i militari dell’Arma è stato un cinquantenne pastore, il fratello del proprietario del terreno e dell’azienda agricola.
I militari dell’Arma hanno già sentito entrambi: sia il pastore cinquantenne che ha, appunto, dato l’allarme telefonicamente, che il proprietario dell’azienda, un quarantaquattrenne. Non è chiaro, si parla infatti di «cause ancora in corso d’accertamento», cosa abbia determinato la scintilla iniziale che però, a quanto pare, non è scoppiato nel capannone agricolo, ma sul terreno e si è poi propagato fino ad arrivare alla struttura che ospitava mezzi agricoli e balle di fieno. I vigili del fuoco, stando a quanto è trapelato, non si sono pronunciati e spetterà dunque all’attività investigativa dei carabinieri di Sambuca di Sicilia mettere dei punti fermi sulle cause.
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