Prima della mezzanotte Lampedusa ha ritoccato il record di arrivi in una sola giornata, passando da 39 a 50: gli ultimi 11 barchini hanno portato nell’isola, quando era buio pesto, altri 200 migranti. E la giornata odierna, seppur lontana dal record delle precedenti 24 ore, ha fatto registrare una dozzina di sbarchi nell’isola delle Pelagie, dove l’hotspot di contrada Imbriacola dà ricovero a circa 1.600 ospiti.
Gli sbarchi senza fine del week end hanno spinto la leader di Fdi Giorgia Meloni a indicare nel «blocco navale» la soluzione al problema. Uno «Stato serio controlla e difende i propri confini. Non mi stancherò mai di ribadire che l’unico modo per fermare l’immigrazione clandestina è il blocco navale: una missione europea in accordo con le autorità nordafricane», ha detto Meloni ripetendo che è giunto «il momento di voltare pagina», cosa che «avverrà il 25 settembre», con il risultato del voto.
Campagna elettorale a parte, ad oggi il flusso degli arrivi non risparmia neanche Pantelleria, dove il numero dei presenti sull’isola supera i 400; e Marettimo, nelle Egadi, che ha visto approdare due barchini con 9 tunisini. Più a nord si sono registrati arrivi in Sardegna, con 84 migranti che hanno toccato terra a Sant’Antioco, Santa Margherita di Pula, Cala Verde. Infine, sempre nel Cagliaritano, un gruppo di 29 extracomunitari sono stati rintracciati dai carabinieri mentre s’incamminava lungo la statale 195. Durante la notte, la nave Geo Barents ha soccorso altre due imbarcazioni in difficoltà in acque internazionali, vicino alla Libia. Ora 97 sopravvissuti - tra loro 26 minori - sono al sicuro a bordo, fa sapere Medici senza frontiere, dopo il soccorso di altre 86 persone nel Mediterraneo.
Il Canale di Sicilia pullula di barchini che salpano dalle coste tunisine, dove la Guardia costiera locale, tra il 26 e 27 agosto, ha bloccato 24 tentativi di partenza, soccorrendo in mare 181 migranti a bordo di imbarcazioni in difficoltà, come reso noto dalle stesse autorità nordafricane che parlano di 12 persone arrestate mentre «si stavano preparando per un’operazione di attraversamento illegale delle frontiere marittime». Se la rotta principale verso la costa italiana resta quella tracciata ormai da un trentennio, cioè Lampedusa, anche le Egadi, stracolme di vacanzieri, ad agosto hanno visto l’arrivo di un centinaio di migranti, compresi quelli giunti in nottata a Marettimo. Una ventina nell’ultimo mese ha messo piede anche a Favignana e una decina a Levanzo, le altre due isole dell’arcipelago che si trova davanti alla costa trapanese. A Lampedusa, tra gli arrivi odierni, anche 50 persone sbarcate dalla nave della Ong Nadir, autorizzata ad attraccare poco dopo la mezzanotte al porto commerciale dell’isola. Poche ore prima dalla stessa Nadir c’era stata un’evacuazione medica, fatta dalla motovedetta della Capitaneria di porto, che aveva prelevato e portato nel Poliambulatorio dell’isola 4 uomini, 3 donne e un minorenne, tutti bisognosi di cure urgenti. Non sorprende più il numero dei minorenni, che su una sola barca che trasportava 46 persone erano esattamente la metà degli occupanti. Ai tunisini, nazionalità prevalente tra i migranti che arrivano a Lampedusa, si mischiano bengalesi, eritrei, gambiani, camerunensi, ivoriani.
Le condizioni del mare nel Canale di Sicilia continuano ad essere favorevoli per le traversate: attualmente soffia un vento di scirocco che non supera i 12 nodi, con ondosità che consente la navigazioni anche alle piccole imbarcazioni. E per i giorni successivi la situazione dovrebbe rimanere stabile. La frequenza degli arrivi finisce per pesare sulla fragile struttura d’accoglienza a Lampedusa, che fino a metà settimana ospitava 340 migranti, un numero in linea con i limiti di capienza dell’hotspot, che è di 350. Poi la situazione è precipitata ancora una volta. Stamattina, con il traghetto di linea diretto a Porto Empedocle, sono stati imbarcati 250 migranti, su disposizione della prefettura di Agrigento, poco più del 15% dei presenti.
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