Nove richieste di condanna sono state formulate dal rappresentante dell’accusa ad Agrigento al processo Casuzze, che si celebra con il rito abbreviato. Altri due imputati hanno patteggiato. Gli ultimi tre rischiano il rinvio a giudizio.
Il procedimento scaturito dall’inchiesta antidroga Casuzze ha disarticolato un giro di spaccio di stupefacenti, che sarebbe stato messo in piedi sull’asse Favara-Canicattì. L’inchiesta si divide in tre tronconi. Sotto accusa, dunque, 14 persone. Ecco i loro nomi e le età: Michele Bongiorno, 30 anni; Alisea D’Ippolito, 20 anni; Vanessa Fallea, 29 anni; Gabriele Gramaglia, 25 anni; Alexsandru Adonis Hoamea, 29 anni; Giovanni Lombardo, 27 anni; Bah Ousmane, 21 anni; Carmelo Papia, 34 anni; Floriana Pia Pullara, 21 anni; Cristina Schembri, 24 anni; Antonio Sciortino, 45 anni; Calogero Sorce, 28 anni; Angelo Stagno, 28 anni; Domenico Stagno, 21 anni.
Il pm Gloria Andreoli ha chiesto la condanna di Bongiorno (2 anni, 6 mesi e 20 giorni), D’Ippolito (10 mesi e 20 giorni), Lombardo (1 anno e 4 mesi), Pullara (3 anni e 8 mesi), Schembri (4 anni), Sciortino (3 anni, 1 mese e 10 giorni), Sorce (2 anni, 3 mesi e 10 giorni), Angelo Stagno (3 anni, 1 mese e 10 giorni) e Domenico Stagno (10 mesi e 20 giorni). Le condanne proposte sono ridotte di un terzo per effetto del rito abbreviato. Papia e Gramaglia hanno invece chiesto di patteggiare, mentre Ousmane, Fallea e Hoamea non hanno chiesto riti alternativi e rischiano il rinvio a giudizio in un procedimento ordinario.
Sono settanta gli episodi di cessione di droga contestati. Lo smercio, in prevalenza, riguardava l’hashish ma non solo: l’indagine ha consentito di accertare numerosi episodi di spaccio di marijuana e cocaina. L’udienza è stata aggiornata al 20 e al 27 ottobre per le arringhe difensive e i verdetti dei tre differenti tronconi.
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