La corte d’appello di Palermo ha assolto dall’accusa di atti sessuali su una minorenne, il menfitano Vito Sansone. «Giustizia è fatta - ha detto il legale Giacomo Frazzitta dopo l’esito della sentenza -, siamo soddisfatti del lavoro svolto». La vicenda risale al 2017 e riguardava le accuse di abusi sessuali ai danni di una ragazzina di appena 14 anni. La giovane sarebbe stata costretta a prostituirsi accompagnata dalla madre, tra le campagne di Menfi e Gibellina, dove si sarebbero consumati gli incontri sessuali a pagamento. Secondo le indagini svolte dai carabinieri, le prestazioni sessuali avrebbero avuto un costo tra i 30 e i 200 euro. La minorenne era già stata allontanata dalla casa della madre nel 2017 quando iniziarono le indagini. La donna è già stata giudicata e condannata con il rito abbreviato a otto anni di reclusione. Nel processo è coinvolto Pietro Civello, 63 anni, di Gibellina. La sua posizione è stata stralciata per gravi motivi di salute, mentre gli altri imputati coinvolti nella stessa operazione sono stati condannati in primo grado con giudizio abbreviato. In primo grado, nonostante gli elementi non confermassero la tesi di accusa, Sansone era stato condannato a 5 anni e 6 mesi. Il suo legale difensore Giacomo Frazzitta ha proposto appello contro la sentenza, puntando sulla dichiarazioni della consulente di parte, la psicologa forense Silvia Spanò, sulle perizie di Nuzzo e sulle dichiarazioni del medico di Sansone, la dottoressa Agata Botta. Quest’ultima, aveva dichiarato che Sansone era affetto, nell’arco di tempo tra il 2016 e il 2017, periodo in cui si sarebbero verificati i fatti, da una malattia infettiva, la candida. La minore M.M.S. era stata visitata e non le era stata riscontrata la malattia. Secondo il legale difensore di Sansone, la giovane nelle dichiarazioni fatte al tribunale, confondeva spesso Sansone con altri soggetti imputati nello stesso processo. In grado di appello si è aggiunto al collegio di difesa, l’avvocato Giovanni Rizzuto. Entrambi i legali, Frazzitta e Rizzuto, hanno concluso per l’assoluzione confermata questa mattina. Vito Sansone è stato dal 2019 ad oggi in misura cautelare ai domiciliari. In data odierna è stato rimesso in libertà.