È stato deciso dove verranno ospitati i profughi ucraini che sono sul pullman della missione umanitaria «Favara for Ukraine», che è giunto a Lamezia Terme. Florinda Saieva, la mamma della sedicenne Carla Bartoli che ha pensato e portato a termine la raccolta fondi per aiutare e soccorrere donne e bambini in fuga dalla guerra, è in continuo contatto con il marito Andrea e con quanti si sono occupati di trovare le necessarie sistemazioni. Diciotto dei 53 profughi andranno a Favara, da dove è partito e dove arriverà l’autobus, e saranno accolti in appartamenti privati e al convento dei frati minori Sant’Antonio, 4 andranno dai familiari a Riesi (Cl), 15 in una associazione di San Cataldo, due ad Aragona, 8 nel quartiere agrigentino di Cannatello e 10 a Bivona dove dell’ospitalità, grazie ad una coop onlus, si occuperà il Comune di Bivona. Ad attendere l’arrivo dei profughi, a Favara, ci sarà anche Carla che è rientrata da Parigi dove frequenta una scuola internazionale. Una settimana fa è stata bombardata e rasa al suolo l’accademia militare di Kharkiv, in Ucraina. Fra quanti sono riusciti a mettersi in salvo anche Vlad, un diciassettenne che adesso si trova sull’autobus della missione umanitaria «Favara for Ukraine». Ha lo sguardo sicuro, nonostante la giovane età e quello che ha già visto, il giovane Vlad continua a stare accanto all’ex ciclista professionista Sergii, che è stato il punto di contatto fra i profughi ucraini e la famiglia Bartoli che ha organizzato la spedizione umanitaria. Il minorenne ucraino sta già provando, ad imparare le parole fondamentali della lingua italiana. «Non ho potuto combattere perché si va in guerra dai 18 ai 60 anni. Io ne ho diciassette“- dice il cadetto miliare che sta per raggiungere la Sicilia assieme alla mamma e alla sorella.