Tredici richieste di condanna, fino a 16 anni di carcere, e 3 di assoluzione: il pubblico ministero Pierangelo Padova ha concluso la requisitoria del processo scaturito dalla maxi operazione antimafia «Oro bianco», che ha fatto luce sul cosiddetto «paracco», ovvero la cosca mafiosa alternativa a Cosa nostra e alla Stidda. La nuova cosca, secondo l’accusa, sarebbe stata messa in piedi dal 60enne Rosario Pace di Palma di Montechiaro, appartenente alla storica famiglia: la condanna proposta nei suoi confronti - 16 anni - è una delle più alte. L’indagine ha sgominato pure un vasto traffico di cocaina. Nel blitz, eseguito dai carabinieri all’alba del 13 gennaio dell’anno scorso, è finito in carcere pure il consigliere comunale di Palma di Montechiaro, Salvatore Montalto, 52 anni, arrestato con l’accusa di associazione mafiosa e dimessosi all’indomani dell’arresto. Il magistrato della procura ha chiesto nei suoi confronti la condanna a 10 anni. La Dda, fra le altre cose, gli contesta di avere messo a disposizione del clan i servizi bancari dell’Unicredit di cui era dipendente. Ecco le altre richieste di condanna: Gioacchino Rosario Barragato, 60 anni, di Palma (14 anni); Francesco Bonsignore, 55 anni, di Palma (6 anni); Sarino Lauricella, 51 anni, di Palma (14 anni); Calogero Lumia, 74 anni, di Palma (10 anni); Domenico Manganello, 47 anni, di Palma (20 anni); Giuseppe Morgana, 36 anni (12 anni); Carmelo Pace, 59 anni (6 anni); Emanuele Pace, 34 anni (10 anni); Giuseppe Pace, 40 anni (14 anni), Gioacchino Pace, 41 anni (14 anni) e Angelo Mangiavillano, 33 anni (4 anni). Richieste di assoluzione per Salvatore Carusotto, 49 anni, di Licata; Federico Gallea, 26 anni, di Licata e Rocco Novella, nato a Locri, 38 anni.