E’ iniziata la sospensione e la revoca dell’assegno del reddito di cittadinanza ai percettori infedeli o insensibili alle comunicazioni dell’amministrazione comunale di Canicattì che ne ha richiesto la disponibilità per l’impiego in attività sociali. L’attività di verifica è alle battute iniziali dopo che è diventata operativa la legge che rende obbligatoria una contropartita lavorativa a favore della comunità da parte dei percettori del reddito di cittadinanza. Un paio di ore al giorno per l’intera durata del beneficio. Sul finire della passata legislatura ed anche nel corso della seduta di insediamento dello scorso mese di novembre vecchi e nuovi consiglieri comunali avevano chiesto di utilizzare i beneficiari del reddito di cittadinanza in attività socialmente utili. Il comune di Canicattì così come tante altre enti locali ha l’organico ridotto ai minimi termini e mancano soprattutto gli operai. Tra i beneficiari contattati molti avrebbero rifiutato la loro disponibilità mentre altri ancora non sarebbero stati contattati; come volatilizzati. Dopo alcuni tentativi si è arrivati alla sospensione e poi alla revoca del beneficio con l’invio dei nominativi agli uffici competenti per verificare la presenza dei requisiti richiesti alla presentazione dell’istanza agli uffici comunali con tanto di autocertificazione. Nella cernita dei beneficiari aventi i requisiti in molti non solo stranieri sarebbero risultati in difetto e quindi si è arrivati all’adozione dei relativi provvedimenti di revoca del reddito di cittadinanza. Alcuni beneficiari svolgerebbero un lavoro in nero ed altri non avrebbero mai posseduto i requisiti dichiarati. Controlli periodici ed a campione sono stati effettuati dal personale della Guardia di finanza che si sono conclusi con la revoca dei benefici.