Un uomo con il volto coperto e armato di spranga ha fatto irruzione in una tabaccheria sabato scorso alle 17,30 di via Pirandello, a Canicattì, e si è impossessato di alcuni gratta e vinci. Il ladro è poi fuggito a piedi tra la gente che in quel momento faceva la spesa sul corso, perdendo per strada parte della refurtiva.
Mezz'ora dopo, un uomo ha telefonato ai carabinieri: era lo stesso che pochi giorni prima aveva raccontato ai militari il dramma vissuto dalla sua famiglia a causa della tossicodipendenza del fratello. Aveva raccontato di aver letto sul giornale che i carabinieri stavano stringendo il cerchio intorno ad alcune persone sospettate di commettere piccole estorsioni ai commercianti, pensava che il congiunto fosse uno di questi e che potesse fare qualsiasi cosa pur di mettere insieme i soldi necessari per comprare la droga. Aveva chiesto aiuto e i militari lo avevano confortato e rassicurato.
Dopo la rapina, però, l'uomo ha deciso di chiamare nuovamente i carabinieri: "Sappiamo che nostro fratello ha fatto una cosa che non avrebbe dovuto fare..." e così l'indagato ha ammesso davanti ai carabinieri le proprie responsabilità. L'uomo è stato denunciato e, mentre si attendono le determinazioni dell’Autorità giudiziaria, familiari e carabinieri, insieme, hanno avviato per lui il percorso necessario al tentativo di recupero dalla tossicodipendenza.
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