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Inchiesta Girgenti Acque: solo in due rispondono al gip, commercialista scarcerato

Il fermo di Marco Campione

Scena muta davanti al gip. Solo due degli otto fermati dell’operazione «Waterloo», sul cosiddetto «sistema Marco Campione», ovvero la rete criminale che, secondo la Procura di Agrigento, sarebbe stata messa in piedi dal presidente di Girgenti Acque, hanno deciso di rispondere alle domande.

Poche ore dopo, intanto, arriva la prima scarcerazione: il commercialista Igino Della Volpe torna in libertà. La strategia processuale del principale indagato, difeso dagli avvocati Lillo Fiorello e Omar Giampaolo Mohamed Amhed, in questa fase, è stata quella del silenzio. Stessa scelta per l’ex presidente di Hydortecne Pietro Arnone. L’ex braccio destro di Marco Campione, ritenuto uno dei «promotori e organizzatori dell’associazione», assistito dal suo difensore, l’avvocato Giuseppe Dacquì, è comparso per primo nella saletta interrogatori del carcere di contrada Petrusa. Il suo legale ha chiesto al gip di non convalidare il fermo e non emettere alcuna misura cautelare non sussistendone i presupposti di legge.

Dacquì, inoltre, ha sostenuto che alcuni dei reati sarebbero prescritti così come non sussisterebbe alcun pericolo di reiterazione del reato «considerato che Arnone aveva già dismesso la carica dal lontano 2019 e che in ogni caso la società Hydortecne srl è stata dichiarata fallita il 10 giugno scorso».

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