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Lampedusa e l'aeroporto azzoppato, charter a mezzo servizio

Voli charter costretti a ridurre il numero dei passeggeri per immagazzinare il carburante necessario a garantire i voli di andata e ritorno

L'aeroporto di Lampedusa

Lampedusa prova a ripartire ma con un aeroporto azzoppato dopo il sequestro del deposito del gasolio. I voli charter, infatti, sono costretti a ridurre il numero dei passeggeri per immagazzinare il carburante necessario a garantire i voli di andata e ritorno.

I passeggeri bloccati

Cosa che non ha fatto la Vueling, che martedì sera ha lasciato a terra circa 70 turisti, costringendoli a una non prevista notte in più sull’isola pelagica. Si è trattato di un disguido probabilmente - come ricostruisce il sindaco di Lampedusa e Linosa, Totò Martello - perché l’Enac aveva regolarmente comunicato a tutte le compagnie in arrivo sull’isola le difficoltà legate alla mancanza di gasolio «avio». Vueling non avrebbe fatto il pieno, per scoprire solo a Lampedusa che un nuovo rifornimento era impossibile, tanto da dovere inviare un altro aereo per consentire ai passeggeri di tornare a casa, partendo alle 14 del pomeriggio di mercoledì anziché martedì sera, come previsto.

I charter ridotti

Una svista, probabilmente. Ma a chi legge con attenzione le comunicazioni Enac non rimane che riempire l’aereo di carburante, rinunciando così a decine di posti-passeggeri. «In questo modo è normale che le compagnie debbano aumentare le tariffe e questo rischia di compromettere la ripartenza del turismo a Lampedusa - dice ancora Martello - proprio adesso che la pandemia è in calo e finalmente si torna a viaggiare». Si tratta più o meno di trenta posti perduti per ogni volo.

Il disagio annunciato

Dall’inizio di giugno l’amministrazione comunale segnala il problema del deposito chiuso in seguito a un’inchiesta giudiziaria. «Avevo scritto nelle scorse settimane alle autorità ed agli enti competenti - aggiunge Martello - proprio per evitare quello che, purtroppo, è successo. Lampedusa non può permettersi un aeroporto a mezzo servizio, mi auguro che adesso tutte le parti coinvolte trovino una soluzione». Il sindaco chiede la convocazione di una Conferenza di servizi per potere affrontare al meglio la stagione turistica e intanto esprime il proprio dispiacere «per il disagio dei passeggeri che comunque sono stati riprotetti nelle strutture dell’isola». Una notte in più in albergo con i costi coperti dalla Vueling.

L'eliambulanza garantita

Da quando l’impianto è stato sequestrato si è riusciti intanto a risolvere il problema sanitario, che nelle immediatezze aveva destato allarme. La società Nautilus ha trovato una soluzione per garantire i viaggi dell’eliambulanza del 118, con un trasporto di gasolio sui camion. Gli aerei di linea della Dat (servizio di tratte sociali) hanno invece potuto viaggiare con un pieno di carburante idoneo a garantire andata e ritorno sia da Palermo sia da Catania. Il quantitativo di carburante portato con i camion non basta tuttavia per i charter.

I tempi incerti

E in attesa della riapertura del deposito, al momento non si intravedono soluzioni. Impossibile calcolare i tempi necessari per il dissequestro. L’autorità giudiziaria di Agrigento infatti ha deciso il sequestro per timore che impianto possa «mettere a repentaglio la salute dei lavoratori e la pubblica incolumità». Insomma, prima di sperare nel dissequestro bisogna mettere in sicurezza le strutture. Intanto, l’estate è partita. Decollerà mai senza il carburante necessario?

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