Primi casi in Sicilia di variante Delta, l’incrocio tra l’indiana e quella inglese. A essere contagiati dieci migranti, arrivati a Lampedusa ma provenienti dal Bangladesh seguendo la rotta libica. Come scrive Fabio Geraci sul Giornale di Sicilia in edicola, sono tutti asintomatici e ora in isolamento in una nave-quarantena al largo delle coste dell’Isola.
I casi sono stati individuati alla fine di maggio e comunicati al Ministero della Salute, all’Istituto Superiore di Sanità e alla Regione.
Il sequenziamento, che ha permesso di stabilire con quale tipo di variante si fossero infettati, è stato compiuto dal dottor Fabio Tramuto del laboratorio di riferimento regionale del Policlinico di Palermo, diretto dal professor Francesco Vitale, ma l’indagine è partita grazie all’attività del Dipartimento di Diagnostica dell’Asp di Palermo, guidato dalla dottoressa Teresa Barone, che ha effettuato i tamponi a Lampedusa inviando nel capoluogo quelli sospetti.
In Italia, finora, la Delta è poco presente, in Sicilia è la prima volta che viene riconosciuta.
Cresce l'allerta dunque tra gli sbarchi che in queste ore sono aumentati. Ieri 150 migranti, ospiti dell'hotspot di Lampedusa, sono stati imbarcati sulla nave quarantena Azzurra per essere traghettati fino a Pozzallo ed essere trasferiti in centri d'accoglienza di altre regioni, dove saranno sottoposti a sorveglianza sanitaria anti-Covid.
In serata sono partiti con il traghetto di linea Cossyra per Porto Empedocle altri 80 migranti che verranno poi spostati nel Lazio. Sempre in serata - su disposizione della Prefettura di Agrigento - con il pattugliatore della Guardia costiera sono stato trasferiti 40 migranti che poi andranno in Molise.
Si cerca di alleggerire l'hotspot dove, prima dell'avvio dell'imbarco dei 150 migranti sulla nave quarantena, c'erano 1.382 ospiti.
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