I giudici della Corte di assise di Agrigento, presieduta da Alfonso Malato, hanno condannato a 22 anni di reclusione - per omicidio premeditato - Vincenzo Galiano, 80 anni, di Favara, che il 2 luglio del 2018 uccise a colpi di pistola Baldassare Contrino di 73 anni. Il pm Chiara Bisso aveva chiesto 24 anni. L’imputato, che ha ammesso di avere sparato, ha sempre sostenuto che, quella mattina, per strada, incontrò casualmente la vittima - quindi per lui non fu un omicidio premeditato - e fece fuoco dopo essere stato aggredito a colpi di ascia alla testa. Un omicidio avvenuto dopo numerosi contrasti violenti: l'imputato e i suoi difensori - gli avvocati Antonino Gaziano e Calogero Vetro - hanno sostenuto che Galiano era stato aggredito più volte e senza motivo da Contrino e, quella mattina, aveva fatto fuoco per legittima difesa. Il pm, nel corso della requisitoria, aveva bacchettato il comportamento di amici e familiari: «Si sarebbe potuto evitare perché il conflitto fra loro era evidente, nessuno dei componenti delle due famiglie ha spinto a denunciare e, se fosse accaduto, magari ci sarebbe stato un esito diverso». L’imputato dovrà pure risarcire i familiari della vittima che si sono costituiti parte civile con l’assistenza dell’avvocato Calogero Raia.