Giuseppe Camilleri, 47 anni, ex comandante della stazione dei carabinieri di Burgio è stato assolto dall'accusa di falso ideologico e truffa continuata. Secondo giudice monocratico del Tribunale di Sciacca, Antonio Cucinella «è incerta la prova che il fatto costituisca reato». Il sottufficiale, difeso dagli avvocati Salvatore Pennica e Alfonso Neri, era accusato di falso ideologico e truffa continuata. In particolare gli veniva contestato di avere falsificato attestazioni di servizio e certificati di missione percependo somme che non avrebbe dovuto riscuotere. La vicenda risale al 2014 quando il maresciallo fu prima posto ai domiciliari e, in seguito, fu sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Da allora, peraltro, è sospeso dal servizio. L’indagine prendeva le mosse da una serie di esposti anonimi i cui contenuti erano stati avvalorati da una consulenza tecnica eseguita sulla base dell’analisi delle celle telefoniche e del gps che l’assicurazione aveva posizionato nella sua vettura, come da contratto, per monitorare il chilometraggio. La difesa, al contrario, ha sostenuto - replicando con un’apposita consulenza di parte redatta da un ingegnere - che i dati tecnici su cui si basava la Procura non avessero alcuna attendibilità e che Camilleri era stato colpito perchè «inflessibile e scomodo negli ambienti delinquenziali». «Questo verdetto - commentano i suoi legali Alfonso Neri e Salvatore Pennica - restituisce dignità e onore a un servitore dello Stato che ha pagato un caro prezzo per la sua assoluta integrità che, evidentemente, ha dato fastidio tanto da accusarlo in maniera anonima e infondata».