Chiude la porta a chiave e costringe la propria collaboratrice, che peraltro non aveva compiuto ancora diciotto anni, a subire atti sessuali. Un anziano medico di Canicattì patteggia due anni di reclusione per le accuse di violenza sessuale e violenza privata.
L’accordo, definito fra il pubblico ministero Sara Varazi e il difensore, l’avvocato Angela Porcello è stato ratificato dal gup Luisa Turco e prevede la sospensione della pena condizionata ad un risarcimento di 4.000 euro nei confronti della ragazzina. I fatti al centro della vicenda in cui è stato coinvolto il medico di 74 anni risalgono al periodo compreso fra il 30 marzo e il 26 aprile del 2019: in alcuni degli episodi contestati la presunta vittima non aveva neppure compiuto diciotto anni.
La ragazza, da alcune settimane, era stata ingaggiata come collaboratrice del medico per il disbrigo di alcune pratiche amministrative. Il professionista, secondo quanto sostiene la giovane donna che ha presentato una denuncia ai carabinieri, avrebbe - in diverse circostanze - chiuso a chiave la porta della stanza dove si trovava al lavoro per costringerla a subire delle avances sessuali. In particolare, sempre secondo l’ipotesi accusatoria, l’avrebbe baciata contro la sua volontà toccandole glutei, seni e cosce.
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