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Migranti, sbarcano altri 234 a Lampedusa: affondato un gommone

Continua l'ondata di sbarchi iniziata due giorni fa a Lampedusa. Altre tre barchini sono arrivati nel pomeriggio di ieri e altri tre durante la notte, portando a 19 il numero di approdi complessivo. Con gli ultimi approdi sono 234, in tutto, i migranti arrivati nelle Pelagie per un totale di 961.

Un gruppo di 86 è stato soccorso a Linosa. Poi un altro barchino con 10 tunisini e ancora un natante con 85 immigrati di varia nazionalità e infine all'alba è stata agganciata un'altra piccola imbarcazione con 19 persone a bordo.

Tutti, dopo un primo controllo della temperatura corporea, sono stati portati all'hotspot di contrada Imbriacola che, ieri sera era già al collasso.

Il gruppo, ricevuto l'esito del tampone rapido anti-Covid, è stato imbarcato sulla nave quarantena Allegra. La Prefettura di Agrigento conta entro oggi di riuscire ad imbarcare un totale di 500 persone. Nella struttura d'accoglienza restano, al momento, oltre 1300 persone.

La Prefettura ha pianificato il trasferimento di 500 persone sulla nave quarantena «Allegra», arrivata vuota da Porto Empedocle dove ieri sono stati sbarcati gli ultimi 76 ospiti. Per procedere all’alleggerimento dell’hotspot, però, serve attendere l’esito del tampone.

La Guardia di finanza di Lampedusa, nel corso dell’ondata di sbarchi ieri, ha salvato decine di migranti, tra cui anche donne e bambini, che si trovavano a bordo di un gommone in procinto di affondare davanti alla banchina del porto dopo che aveva urtato uno scoglio.

Nella prima mattinata, era giunta una comunicazione circa l’imminente arrivo, presso il molo della baia naturale di Cala Pisana, nel litorale orientale dell’isola, di un natante in difficoltà.

Attivato il dispositivo di sicurezza, sul posto è intervenuto personale della locale Tenenza che ha riscontrato la presenza, a ridosso della banchina, che si alza alcuni metri sul livello del mare, di un grosso gommone che stava per affondare, con a bordo un centinaio di persone di origine centro-africana, tra cui molte donne con bambini, probabilmente incapaci di nuotare e sprovvisti di salvagente.

Il natante, infatti, nella manovra di avvicinamento al molo aveva urtato un corpo contundente, verosimilmente la punta acuminata di uno scoglio, che aveva provocato uno squarcio in uno dei tubolari di galleggiamento, inclinandolo e facendogli imbarcare acqua. I militari sporgendosi sul margine estremo della banchina, sono riusciti ad afferrarli e a tirarli su, uno per uno, consentendogli di guadagnare la terra ferma.

Nel corso delle concitate operazioni uno dei militari soccorritori è caduto, urtando violentemente una bitta metallica. L’intervento di un collega ha evitato che lo stesso cadesse in mare. Entrambi i militari, infortunati, hanno dovuto ricorrere a cure mediche presso le strutture sanitarie. Sul posto erano intanto giunti altri militari della Tenenza e della Sezione Operativa Navale che hanno completato l’opera di salvataggio dei migranti, tutti messi in salvo poco prima che il battello affondasse e affidati ai sanitari di Lampedusa.

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