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Migranti, alta tensione a Lampedusa: i trasferimenti non bastano

I numeri, il caldo e il nervosismo tengono alta la tensione all’hotspot di Lampedusa, ieri sera peraltro teatro di una furiosa lite. La prefettura di Agrigento è al lavoro, in sinergia col dipartimento delle Libertà civili e Immigrazione del ministero dell’Interno, per alleggerire la presenza di migranti nella struttura, dove, al momento, ci sono poco più di 1400 migranti. Ottanta ospiti della struttura sono stati trasferiti con due motovedette, a Porto Empedocle e da lì sono stati dislocati nelle strutture d’accoglienza di Palermo e Caltanissetta.

Per domani è stato disposto il trasferimento di altri 45 migranti che verranno accolti nel centro d’accoglienza di Caltanissetta. Poca roba, rispetto ai numeri presenti nell’isola e ai prevedibili nuovi arrivi. Di ieri la notizia data del presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci di altri 38 positivi nell’Isola. Insieme al sindaco Totò Martello chiede al governo di dichiarare finalmente lo stato d’emergenza. Un rinforzo è atteso dalla nave quarantena «Aurelia» dopo lo smistamento di gran parte dei 273 tunisini a bordo in altri centri dell’isola. Tutti i trasferimenti, secondo quanto precisa la prefettura, vengono disposti dopo l’esito negativo dei tamponi rino-faringei.

E’ previsto, intanto, l’arrivo sull'isola di personale della Croce Rossa che, su invito del capo dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione, fornirà supporto nelle attività di accoglienza dei migranti. Ieri, oltre all’approdo di 348 nuovi migranti, si sono registrati momenti di tensione con una rissa con lanci di pietra fra libici e somali ospiti del sovraffollato centro di accoglienza. La polizia è riuscita a riportare la calma senza che si registrassero feriti.

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