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Coronavirus, altri 38 migranti positivi a Lampedusa. Musumeci: "Governo indifferente"

Trentotto migranti positivi al Covid-19. Questi i nuovi casi che si registrano a Lampedusa, in seguito agli sbarchi degli ultimi giorni. Lo comunica il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, lanciando un attacco al governo centrale per la gestione dell'emergenza immigrazione nell'isola siciliana.

"I nostri operatori sanitari, che non smetterò mai di ringraziare per quanto stanno facendo, mi hanno appena informato che a Lampedusa sono stati individuati 38 nuovi migranti positivi al Covid-19 - dice Musumeci -. È l'ennesimo episodio. Sinceramente non comprendiamo l'atteggiamento del governo centrale che, oltre a non chiudere i porti siciliani, a più di due mesi dalla nostra richiesta non si è ancora pronunciato sullo “stato di emergenza” per quell’isoletta. Ciò che amareggia, in particolare, è l'indifferenza nei confronti di una piccola comunità che del sentimento di accoglienza e del senso di sacrificio ne ha fatto negli anni una ragione di vita".

Intanto a Lampedusa continuano senza sosta gli sbarchi. Oggi altri due barchini, con a bordo 29 e 26 migranti, sono stati intercettati, dalle motovedette della Guardia costiera, nelle acque antistanti Lampedusa. Sono complessivamente 10 gli sbarchi, per un totale di 348 persone, che si sono registrati a partire dalla tarda serata di ieri. Fra l'hotspot e la Casa della Fraternità si è arrivati a poco meno di 1.500 extracomunitari. Fra poco in 220 lasceranno l’isola come previsto dalla prefettura.

"Abbiamo detto al governo nazionale che non intendiamo autorizzare la realizzazione di tendopoli e baraccopoli per ragioni di sicurezza - ha detto questa mattina Musumeci a SkyTg24 - Il nostro servizio sanitario ha già eseguito oltre 10 mila interventi tra test sierologici e tamponi però siamo stati assolutamente irremovibili nell’esigenza di avere navi per la quarantena perchè vorremmo che il migrante non mettesse piede in Sicilia ma potesse essere assistito sulla nave e, nel caso di positività, ricoverato in apposite strutture. Speriamo che da Roma si rendano conto che la Sicilia non vuole essere un campo profughi".

Il fenomeno è, per Musumeci, "un’emergenza nell’emergenza perchè conviviamo con la politica degli sbarchi da tantissimi anni e adesso la viviamo in un contesto di pandemia". "Se dipendesse da me - ha proseguito -, se avessi l’autorità per farlo, io chiuderei i porti, che non significa non dover approntare le necessarie assistenze per chi è in mare, ma questo deve essere fatto tenendo conto della tutela dei cittadini siciliani".

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