Una donna incinta, sbarcata a Lampedusa, è risultata positiva al Covid dopo il tampone. Pertanto è stata trasportata per un controllo al reparto di Ginecologia e Ostetricia del Civico di Palermo.
La donna, originaria della Somalia, che ha 30 anni e sarebbe asintomatica, sarebbe poi stata trasferita all’ospedale Cervello in quanto centro di riferimento Covid anche per le gestanti. Sono stati eseguiti i tamponi a medici, infermieri e pazienti che sono venuti a contatto con la paziente. Tamponi anche al marito e al figlio della donna incinta.
Intanto ci sono anche altri due migranti positivi al coronavirus tra i 108 migranti sbarcati ieri sera dalla nave mercantile "Cosmo" nel porto di Pozzallo. Uno è stato accertato ieri sera, l’altro stamattina e si tratta di un giovane della Costa d’Avorio già risultato positivo al test sierologico, sottoposto al tampone ed isolato nell’hotspot di Pozzallo.
Sul caso, intanto, scoppia la polemica. "Il caso della donna in stato di gravidanza ricoverata all'ostetricia dell'azienda Arnas dell'ospedale Civico dimostra l'inaffidabilità dei test sierologici. Sono stati commessi errori a catena. Il 23 luglio non doveva entrare in reparto se non dopo pretriage e tampone. Solo dopo due giorni si è praticato casualmente un tampone. Il personale dell'Arnas attende da 24 ore direttive dall'azienda sul comportamento da tenere. Assordante il silenzio dell'azienda nei confronti del personale sanitario e dei ricoverati che per 2 giorni sono rimasti a contatto con la paziente. Domani gli operatori dell'Asp di Lampedusa entrati in contatto con la donna faranno i tamponi", commenta Angelo Collodoro vice segretario regionale del sindacato Cimo.
Immediata la risposta della direzione sanitaria dell'Arnas Civico. «In merito alle dichiarazioni rese da Collodoro, si precisa che sin dalle prime ore della serata di ieri la Direzione sanitaria di presidio è stata allertata dal Direttore della UOC coinvolta - si legge nella nota - . Di concerto con la direzione strategica sono state immediatamente impartite le direttive operative volte al controllo del caso: trasferimento immediato della degente positiva, isolamento della donna poi dimessa, sanificazione degli ambienti che sono stati nuovamente e più approfonditamente ripetuti stamane da parte della ditta incaricata».
«Le attività sono proseguite in sicurezza (4 parti portati a buon fine nella notte) - prosegue -. Gli operatori
hanno intrapreso il percorso di sorveglianza previsto e sono stati effettuati i primi 25 tamponi sul personale montante in servizio nella previsione di una copertura di verifica a tappeto per tutto il reparto da ripetere anche nei prossimi giorni tenendo conto dei tempi di incubazione previsti. Lo stesso valga per le degenti ricoverate. Indicazioni precise in merito sono state inviate dalla Direzione Medica di Presidio, sentita la Direzione aziendale, oltre al titolare di reparto, al Responsabile della Sicurezza aziendale e al servizio di Sorveglianza Sanitaria».
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