Mettevano a disposizione degli stranieri - arrivati clandestinamente in Italia - documenti, biglietti di viaggio e abitazioni. Residenze, fra Porto Empedocle e Lampedusa, che servivano ad evitare i controlli e i relativi rimpatri. A scoprire questa presunta organizzazione è stata la polizia. Gli agenti della Squadra Mobile, poco più di un anno fa, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari firmata dal Gip Luisa Turco su richiesta del pm Paola Vetro. Le accuse, sul piano indiziario, finora hanno retto solo in parte. In ogni caso il magistrato della Procura ha fatto notificare l’avviso di conclusione delle indagini preliminari e si appresta a chiedere il rinvio a giudizio. Nove gli indagati, fra loro ci sono alcuni componenti dell’associazione Askavusa, molto nota a Lampedusa per il suo impegno nel sociale. L'articolo completo di Gerlando Cardinale sul Giornale di Sicilia in edicola, edizione di Agrigento